Ancora lunga l’attesa per i dischi HAMR di Western Digital: arriveranno tra 12-18 mesi
Saranno necessari ancora tra i 12 e i 18 mesi perché Western Digital avvii la produzione in grandi volumi dei suoi dischi rigidi con tecnologia HAMR, secondo quanto rivelato dal CFO dell’azienda, Wissam Jabre.
Le tecnologie di registrazione tradizionali impiegate sugli hard disk hanno ormai raggiunto il proprio zenit e non consentono di ottenere densità maggiori, motivo per cui i produttori stanno esplorando tecnologie alternative. La più promettente sembra essere HAMR, heat-assisted magnetic recording o “registrazione magnetica aiutata dal calore”: il piatto viene scaldato localmente così da abbassare l’intensità del campo magnetico necessaria per la scrittura. Per aumentare la densità usando le tecnologie tradizionali sarebbe, infatti, necessario aumentare l’intensità del campo magnetico, ma ciò causerebbe problemi significativi di scrittura delle tracce adiacenti.
In una chiamata con gli analisti, Jabre ha comunicato che Western Digital lancerà nei prossimi 12-18 mesi i propri dischi HAMR. Come potete notare dalla diapositiva qui sopra, l’azienda è al lavoro sulla tecnologia da più di un decennio.
Seagate, il principale concorrente, ha già annunciato che le sue unità HAMR sarebbero state disponibili entro il terzo trimestre del 2023, con capacità di 30 TB. A seguire è previsto l’arrivo dei modelli da 32 TB, 36 TB e 40 TB, per arrivare in breve a 50 TB.
L’aspetto interessante dell’annuncio di Western Digital è che l’azienda aveva scommesso inizialmente sulla tecnologia MAMR, che usa le microonde per sviluppare il calore necessario ad abbassare il flusso magnetico necessario per la scrittura. I risultati sembrano però non averla soddisfatta, tanto da passare velocemente alla tecnologia HAMR. È possibile che WD annunci il lancio di uno o più prodotti MAMR nei prossimi mesi, ma si tratterà di una fase di passaggio.
Jabre ha anche parlato della concorrenza che le unità flash fanno ai dischi tradizionali: “penso che i dischi rigidi continueranno a esserci tra cinque anni e più. C’è tutta una discussione sui prezzi delle memorie flash oggi, sul fatto che ci sia una cannibalizzazione degli hard disk o meno. Noi non la vediamo, e vendiamo entrambi. Abbiamo hard disk e SSD enterprise. E non vediamo [questa cannibalizzazione] nella nostra attività. In realtà, nel corso degli ultimi uno o due trimestri, probabilmente gli SSD enterprise hanno avuto un impatto maggiore [ovvero hanno venduto di meno, NdR] rispetto agli hard disk.”