Qubit Fluxonium: una rivoluzione in vista dell’informatica quantistica
I ricercatori del MIT presentano un nuovo approccio per lo sviluppo di computer quantistici in grado di offrire risultati più accurati. La chiave sta nell’utilizzo dei qubit Fluxonium, meno sensibili alle interferenze ambientali.
Il futuri computer quantistici potranno risolvere problemi troppo complessi per i supercomputer più potenti di oggi. Per raggiungere l’obiettivo, tuttavia, è necessario sviluppare efficaci versioni quantistiche dei codici di correzione degli errori in grado di tenere conto degli errori computazionali più velocemente del ritmo con cui essi si presentano. Tutto ruota intorno ai qubit, l’unità fondamentale di informazione nei computer quantistici.
Cosa sono i qubit in breve
I qubit possono essere pensati come l’equivalente quantistico dei transistor: unendone un numero elevato, si ottengono prestazioni computazionali migliori. Ma mentre i transistor sono deterministici e possono rappresentare solo un sistema basato su codice binario (0 o 1), i qubit sono probabilistici. Quindi, se facendo un parallelismo con il lancio di una moneta, i primi registrano solo “testa” o “croce”, i qubit possono rappresentare le diverse posizioni della moneta mentre volteggia in aria.
Si dice che i qubit possono esistere in uno stato di 0, 1, oppure in una sovrapposizione di entrambi gli stati grazie al principio di sovrapposizione quantistica. Inoltre, lo stato di un qubit può essere correlato allo stato di un altro (entanglement): due qubit possono quindi risultare interconnessi in modo che lo stato di uno influenzi istantaneamente lo stato dell’altro.